(Pesariis 29 marzo 1890 - Udine 23 luglio 1957) Quintogenito di dodici figli, discendeva dalla famiglia di orologiai in cui si tramandava di padre in figlio l’arte orologiaia introdotta in Carnia nel ‘600. Lasciata nel ’39 la “Faria” di Pesariis con la cessione ai cugini della partecipazione alla “Premiata fabbrica fratelli Solari fondata nel 1725” per incompatibilità di vedute sulle future scelte da adottare, costituiva a Udine su iniziativa del fratello Fermo, con i fratelli Ettore e Remo e il cugino Ugo, la “Solari R. e C.”. Nel 1948 la nuova ditta iniziava la produzione di un orologio di controllo a scheda con timbratura elettrica, poi dell’orologio a scatto di cifre primo al mondo (calendario perpetuo con scatto automatico dei mesi di 28, 30, 31 giorni e degli anni bisestili di 29 giorni) e quindi di teleindicatori per aeroporti e stazioni ferroviarie, progettati da lui ed esportati in tutto il mondo.
Stralci tratti dal libro "Un carnico che fa il giro del mondo senza muoversi" scritto da Fermo Solari. ... mio fratello Remigio ebbe a vent’anni una bruciante delusione d’amore che condizionò la sua vita; non volle più saperne di donne né di parlarne: fatto insolito che caratterizza una certa personalità. Tornato dal servizio militare di leva fatto a Bari, nell’ottobre del 1912, a 22 anni, assieme a mia madre attuò il desiderio espresso da mio padre di mandarmi alle scuole superiori sebbene io fossi il penultimo di cinque fratelli e tre sorelle, e Remigio fosse il primo. Perdemmo nostro padre in seguito a pleurite nel 1912 e mio fratello, che aveva appena lasciato le stellette, si trovò ad essere capo di una numerosa famiglia in serie ristrettezze economiche.
….. nel richiamo per la guerra 1915-18 fu subito militarizzato come tecnico specialista nel Pirotecnico di Bologna chiamato a realizzare assieme a pochi altri e con grande successo gli automatismi meccanici più perfezionati per alcune granate d’artiglieria. A Bologna mio fratello diede una ulteriore prova d’amor fraterno: egli aveva uno stipendio buono per una persona sola, ma nulla più, e tuttavia affittò un modesto appartamento e mi volle con sé, assieme ad una nostra sorella che faceva i lavori di casa, per farmi continuare gli studi in quella città.
… portai Remigio a Roma, con il suo orologio, per brevettarlo in Italia, in Svizzera ed in Germania. Capimmo che il nuovo apparecchio era di alta tecnologia, che aveva caratteristiche funzionali molto avanzate in confronto agli orologi di controllo della concorrenza, l’orologio di controllo veniva prodotto secondo le esigenze del cliente, e il nostro – quando nel 1948 entrò sul mercato – si differenziava in cinque “tipi”;
- A tranciatura tipo 46 = gli anni di Ettore - A timbratura manuale unicolore tipo 48 = gli anni di Fermo - A timbratura manuale bicolore tipo 49 = gli anni di Fermo - A timbratura automatica bicolore Tipo 55 = gli anni di Remo - A timbratura elettrica bicolore Tipo 58 = gli anni di Remigo. Si doveva pur dare un nome per la vendita dei diversi “tipi” e trovai che erano numeri accettabili quelli dell’età di noi soci.
…. il signor Remigio veniva spesso in tutti i reparti, un giorno venne da me con un cartone piegato in forma complicata, lo aprì e mi spiegò dove dovevano avvenire i tagli e dove le saldature. Era un maestro bravissimo nel semplificare le cose,
…. si prospettò la nascita dei teleindicatori. Quell’apparecchio venne installato e per i congegni elettrici di comando a distanza richiesi la collaborazione di un tecnico di Milano specializzato in telefonia; ma quell’intervento non piacque a Remigio, come non gli piacque che in un'altra circostanza mi rivolgessi alla consulenza di un ingegnere della Siemens di Monaco. Un giorno Remigio mi disse con aria severa: ”Ricordati che l’elettricità è meccanica”.
…. il signor Remigio voleva che risparmiassimo sulla carta da disegno: “Quando non avete più bisogno di ciò che avete disegnato da una parte del foglio, voltatelo e disegnate dall’altra parte”.
…. il signor Remigio era notoriamente molto economico, ricordo una nostra battuta che era lungi dal voler essere irriguardosa per suo fratello: ”Facciamo una colletta per comperare una bicicletta al signor Remigio” (egli non ha mai avuto né bicicletta né automobile perché la sua vita è stata tutto solo lavoro con qualche passeggiata).
….Remigio Solari lasciò questo mondo il 23 luglio 1957 a 67 anni. Lo trovammo nel suo letto morto di collasso cardiocircolatorio durante la notte, senza che avesse mosso di un palmo le lenzuola che lo coprivano.
Sceso da Pesariis a Udine è sempre vissuto in un piccolo appartamento in fabbrica. Non dava retta a chi gli consigliava un’alimentazione adatta a un iperteso com’era lui; non ha mai però bevuto alcoolici mentre fumava come un turco.
Era un autentico e convinto democratico molto critico nei confronti dei partiti e particolarmente su chi deteneva il potere.
Di aspetto normale, simpatico, leggermente caustico, amava anche scherzare specie con chi lavorava con lui e che stimava. Mio fratello ha sempre fatto vita isolata senza essere un misantropo, non ha mai frequentato ambienti pubblici, e mi sono meravigliato che in una serata al Lido di Parigi – unico suo viaggio all’estero dove eravamo per una combinazione industriale – gli sia piaciuto restarvi fino alla fine dello spettacolo.
1935 Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella Firenze, viene prodotto per primo in Italia un orologio con lettura delle ore in cifre mediante palette. Orologio bifacciale con le palette delle ore di un metro di dimensione poste sulla parte superiore e palette di 50 cm. di altezza con l'indicazione dei minuti nella parte inferiore.
1936 Palazzo delle Poste di Napoli, orologio posto sulla colonna principale dell'ingresso formato da due quadranti convessi. Il primo quadrante formato da palette a scacchiera, visualizza le ore con numeri romani dalle dimensioni di 2 metri, il secondo quadrante posto sotto, visualizza i minuti con numeri arabi grandi 60 cm..
1937 Orologio Fusorario, realizza su brevetto di Raffaele D'Ambrosio due orologi uno per emisfero indicante l'ora locale di un luogo qualsiasi della terra. I due esemplari sono custoditi presso l'I.S.M.A. (Istituto di Scienze Militari Aeronautiche) di Firenze.
1939 Orologio di Controllo per Stazioni Ferroviarie, su richiesta delle Regie Ferrovie dello Stato, viene prodotto un orologio di controllo che registra su carta paraffinata tutti i movimenti dei treni.
1940 Orologio di controllo con Scheda mensile, timbratura automatica bicolore su scheda mensile, portascheda fisso, numeratore mobile con avanzamento automatico dei giorni.
1940/1948 Nasce il primo orologio calendario a "vaschetta" con scatto automatico dei mesi di 28, 30, 31 giorni e degli anni bisestili.
1948 Nasce a Udine la nuova Azienda SOLARI R&C, con Remigio i fretelli Fermo, Remo, Ettore e il cugino Ugo.
1949 Viene prodotto il primo orologio a scatto di cifre della Solari R&C
1954 Registrazione brevetto dell'orologio a palette negli Stati Uniti d'America.
1955 Nasce il primo Teleindicatore a palette, su suggerimento dell'ingegnere capo degli impianti elettrici della Stazione Ferroviaria di Genova Porta Principe viene prodotto un teleindicatore alfanumerico a palette comandato a distanza con l'indicazione della destinazione, il tipo di treno e l'orario di partenza. La Solari è stata premiata con due Compassi d’Oro e con un Mercurio d’Oro.Il merito indiscusso è di aver fatto decollare una modesta industria con prodotti completamente nuovi da lui ideati (oltre una decina di brevetti).
Appunti di Enzo CANCIANI